Sound the Alarm - Musica di protesta dall’altro capo del mondo
- Carovana091

- 7 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Anche in Australia, nonostante la distanza geografica, Gaza ha provocato un profondo sconvolgimento sociale. Gli eventi hanno suscitato ondate di empatia, compassione e indignazione – come è accaduto in molte parti del mondo. In Australia, dove molte persone sono nate all’estero o hanno immigrato, questo legame emotivo e culturale supera ogni distanza fisica. Per molti, ciò comporta anche un senso di responsabilità: la violenza perpetrata in nome dell’“Occidente” non deve essere accettata in silenzio.
Dopo anni trascorsi nelle comunità musicali internazionali, Clayton Thomas è tornato in Australia. È rimasto non solo una figura di spicco nella scena musicale australiana, ma ha anche lavorato nel settore non profit, sviluppando campagne di raccolta fondi per organizzazioni benefiche.«È stata la prima volta,» racconta Thomas, «che ho potuto unire la mia identità sociale – come artista impegnato nella giustizia e nell’uguaglianza – con le competenze di scrittura che avevo affinato nei miei vent’anni lavorando nella pubblicità. In un certo senso, stavo seguendo il percorso delle mie convinzioni etiche – e al tempo stesso ero privilegiato nel poterle mettere in pratica.»
Il jazz e il free jazz hanno sempre avuto una valenza politica. Sono forme musicali di protesta e di comunità, che incarnano creatività ed etica. Questo ha profondamente influenzato Thomas.
«Forse Sound the Alarm è come chiudere un cerchio,» dice Thomas. «Attraverso la musica sono diventato un attivista sociale – e oggi questa è la mia risposta a questo momento storico: usare la musica per ciò che è destinata a fare – connetterci, sollevarci e avvicinarci alla nostra parte migliore.»
Ispirato dall’idea di Sound the Alarm, Thomas ha inizialmente riunito musicisti affini che comprendevano lo scopo del progetto. Da queste condizioni è nata la composizione, che tenta di esprimere l’idea musicale. Tuttavia, Sound the Alarmrimane una dichiarazione musicale che si ricrea a ogni esecuzione – plasmata dagli eventi attuali, dai musicisti presenti e dallo spazio stesso. La musica è sempre nuova e rimane una risposta viva al presente. In questo modo, l’atteggiamento interiore dell’opera viene costantemente messo alla prova, rafforzato e chiarito.
Con questo spirito si è lavorato anche a Locarno, dove Luca Sisera ha coordinato con cura i musicisti e i contenuti musicali. Sound the Alarm è e rimane un processo aperto - in cui atteggiamento, suono e presente entrano in dialogo.
A Locarno, Sound the Alarm è eseguito dal seguente ensemble:
Hanspeter Wespi – Violoncello
Ueli Zysset – Contrabbasso
Luca Manzo – Organo Hammond
Hanswerner Plüss – Elettronica
Francesca Naibo – Chitarra elettrica
Francesco Giudici – Chitarra elettrica
Fabio Martini – Clarinetto basso
Enrico Teofani – Trombone
Carlo Brülhart – Sassofono
Nicolas Monguzzi – Percussioni e gong
Ivano Torre – Batteria
Sheldon Suter – Batteria, percussioni e cetra
Thomas Canna – Percussioni
Rosemarie Stucker – Voce e oggetti
Natalie Peters – Voce



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